Concorso Stone City Granulati Zandobbio per la progettazione del nuovo headquarter aziendale.

dalla relazione di progetto.

Il progetto si innerva in un’area difficile, densa di traffico, ed imposta la trasformazione del negativo in positivo, raccogliendo semi dispersi: la dinamicità, velocità, che è uno degli aspetti che contraddistingue l’autostrada, diventa aspetto secondario: è la riflessione, l’allungamento del tempo necessario a questa, è il cambiamento deciso seppur senza clamore, che sottende la scelta, in un rapporto delicato con il paesaggio, mutando il rapporto fra costruzione e paesaggio.

Si colloca l’edificio, trasparente, orientato Nord/Sud, mostrandolo e proteggendolo:  un muro massiccio in pietra, gli fa da sfondo e contrasta matericamente i generosi aggetti che connotano i piani. Il percorso alto che scivola verso parcheggio e spazio espositivo di Stone City, connette con leggerezza ma inequivocabilmente le due differenti esposizioni: rarefatta la nuova, densa l’esistente.

Ricucire quest’area al vicino sistema del verde, fatto di alberi, arbusti, siepi che si rinviene al di là della strada provinciale da cui si accede: con questo approccio si dissemina di tigli il perimetro, per poi lasciare ampie superfici a verde e percorsi drenanti rivestiti di calcestre, che per terrazzamenti scivola verso il secondo parcheggio.

Il nuovo insediamento si connota anche per la selezione dei materiali, con un assemblaggio di elementi disgiunti ed informi che la mente riunisce: esprimono l’attenzione, la stretta relazione con il contesto dato. Abbassamento del livello sonoro e attenzione all’impatto ambientale.  Il primo è affrontato, con diverse sfumature attraverso la scelta di alberature di taglie e densità: i tigli, le siepi, le tappezzanti, poi con i movimenti  del terreno, con la minutezza  del calcestre, ma anche con i profondi aggetti dei piani, e la scelta di materiali di rivestimento: tutto contribuisce a frammentare e smorzare la pressione sonora.

Proseguendo nel mettere in ordine le cose l’impronta energetica morbida contribuisce alla definizione di questo tessuto:  la scelta del sistema costruttivo in acciaio, i serramenti a taglio termico, la chiusura a Nord con muratura con limitate aperture. Per sfruttare al meglio le risorse e la fisicità che il sito dispiega, la correlazione attiva è raggiunta sia utilizzando i generatori eolici che sfruttano i venti prevalenti provenienti dalle vallate che sfociano nel sito, sia posizionando i captatori fotovoltaici: questi ultimi riescono ad assicurare, con la quota di energia autoprodotta, quasi il fabbisogno energetico di un piano.

Con R. Querci (capogruppo), collaboratori Jacopo Ruga e Lorenzo Serra, consulente ing. C. Poretti

maggio 2017